Paulson e la casta

di Mario Seminerio – © Libero Mercato

Iniziano ad emergere alcune contraddizioni ed incoerenze sul grande salvataggio pubblico che la Federal Reserve ed il Tesoro statunitense hanno compiuto nelle scorse settimane. Molte di queste incoerenze si riconducono ad AIG, l’assicurazione che volle farsi hedge fund all’insaputa dei propri regolatori. Prima di analizzarle, un passo indietro: lo scorso 24 settembre Warren Buffett, il leggendario value investor degli Stati Uniti, entra nel capitale di Goldman Sachs attraverso Berkshire Hathaway, la propria compagnia d’investimento. L’operazione prevede l’emissione di 5 miliardi di dollari di azioni privilegiate che pagano a Buffett una ricca cedola del 10 per cento, e la sottoscrizione di warrant che consentiranno all’”Oracolo di Omaha” di sottoscrivere 5 miliardi di dollari di azioni Goldman al prezzo di esercizio di 115 dollari (oggi le azioni quotano poco sotto gli 80 dollari). L’elevata cedola che Buffett riceverà sulle azioni privilegiate è da porre in relazione al deterioramento del merito di credito di Goldman, e quindi alla sua maggiore rischiosità.

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Appunto, quale politica fiscale? Una replica politica a Marco Botta

di Piercamillo Falasca

Marco Botta, commentando l’articolo di Benedetto Della Vedova, dice che l’effetto – sul Pil e sul tasso di disoccupazione – della detassazione delle tredicesime sarebbe alquanto limitato. Dati alla mano, Botta ci informa che la crescita delle due grandezze sarebbe appena di qualche decimale e che molto più efficace sarebbe invece una manovra dal lato dell’offerta.
Botta ha ragione da vendere, economicamente parlando, ma politicamente dimentica qualcosa. E i Riformatori Liberali di Della Vedova (di cui mi onoro di far parte) sono costretti a ragionare anzitutto politicamente, ossia strategicamente, rispetto al Pdl e rispetto all’opinione pubblica.

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Le facili illusioni della sinistra internazionale

di Andrea Gilli

Con l’elezione di Barack Obama (nero, democratico e pure molto a sinistra per gli standard americani) a presidente degli Stati Uniti d’America, la sinistra internazionale sembra segnare una vittoria schiacciante. Soprattutto in Europa, Obama è accolto e percepito non solo come la novità (che in effetti è) ma anche come una sorta di discontinuità drammatica rispetto alle due recenti presidenze di George W. Bush.

Per quanto chi scrive nutra una certa simpatia per Obama e soprattutto per il suo messaggio di freschezza e di rinnovamento, non è possibile non rilevare i rischi intrinseci in questo innamoramento collettivo. Innamoramento che più che descrivere un personaggio lo sta a tratti romanzando o idealizzando, facendolo cosi divenire nettamente differente dalla realtà.

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Quale politica fiscale?

di Marco Botta

Si discute molto in questi giorni su come utilizzare la leva fiscale per alleviare gli effetti della recessione incombente. Ne parla anche Benedetto Della Vedova sull’Occidentale (ripreso poi da Phastidio). Tra le cose migliori dell’articolo, la “restituzione” del fiscal drag, l’imposta negativa e l’innalzamento dell’età per la pensione.

Per quanto riguarda, invece, l’ipotesi prospettata da sinistra, sindacati, parte della maggioranza e commercianti di detassare una-tantum le tredicesime, non sono particolarmente d’accordo. Veltroni stima un costo attorno ai sei miliardi di euro, altri arrivano fino a otto-nove miliardi. Prendiamo per buona la cifra di Veltroni, e facciamo qualche calcolo.

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Uscire dalla crisi. Quella italiana

di Mario Seminerio

Su l’Occidentale, Benedetto Della Vedova riflette sulle misure di contrasto alla crisi globale, ma anche di rilancio strutturale per l’asfittica economia italiana. Benedetto ritiene (correttamente, a nostro giudizio) che la proposta di detassazione delle tredicesime qui da noi potrebbe avere un positivo impatto sui consumi, a differenza dei tax rebates attuati nei mesi scorsi dall’Amministrazione Bush, visto che le famiglie italiane sono meno indebitate di quelle statunitensi, e verosimilmente destinerebbero il maggior reddito disponibile a consumi anziché ad abbattimento del debito. Ma Della Vedova suggerisce soprattutto di attivare interventi permanenti e strutturali, come la riduzione di un punto delle aliquote dell’imposta personale sui redditi.

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La politica estera americana nel dopo-Bush

di Mauro Gilli

L’amministrazione guidata da George Bush verrà ricordata per la sua politica estera, e per la diffusa e feroce opposizione che ha riscontrato nell’opinione pubblica americana e in quella internazionale. Per questo motivo, sorge spontaneo chiedersi quali saranno i principi guida in questo campo del suo successore.

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Non cadiamo nella tentazione del cambio fisso

di Mario Seminerio – © Libero Mercato

Il movimento di violenta riduzione della leva finanziaria, che sta colpendo l’intera architettura finanziaria del pianeta, si è negli ultimi giorni esteso al mercato dei cambi. Dapprima con la rivalutazione dello yen, poi con il marcato rafforzamento del dollaro. Cerchiamo di analizzare il fenomeno. Lo yen giapponese si trova oggi al massimo degli ultimi 13 anni contro il dollaro, e degli ultimi sei anni contro l’euro. Alla base del movimento sta soprattutto la chiusura delle posizioni di “carry trade”, in cui gli investitori si indebitano in divise a basso tasso d’interesse e comprano attivi in paesi ad alto tasso.

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I prezzi in calo fanno volare i rendimenti reali

di Mario Seminerio – © Libero Mercato

Uno degli indicatori maggiormente seguiti dalle banche centrali nella determinazione delle attese inflazionistiche di lungo periodo è il cosiddetto breakeven inflation rate, cioè il tasso d’inflazione implicito che si ottiene sottraendo dal rendimento nominale di un titolo di stato il rendimento reale implicito in un titolo governativo di pari scadenza indicizzato all’inflazione. Nelle ultime settimane, in parallelo all’aggravarsi della crisi finanziaria, si è assistito ad un forte ribasso nei prezzi dei titoli di stato inflation-linked. Ciò ha determinato un abbattimento dell’inflazione di breakeven, ed un parallelo aumento dei tassi d’interesse reali. Da cosa potrebbe derivare questo movimento?

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