L’era che cambia, a Chicago: dal discorso di Blair a quello di Gates

di Andrea Gilli

Due settimane fa, il Segretario della Difesa statunitense Robert Gates ha tenuto un importante discorso a Chicago. A nostro modo di vedere, l’intervento merita particolare attenzione per tre distinte ragioni. A livello più generale, e a dieci anni di distanza, esso si pone come il nuovo paradigma del sistema internazionale – andando così a sostituire il famoso discorso di Tony Blair tenuto proprio a Chicago nel 1999. In secondo luogo, a livello intermedio, Gates identifica le importanti sfide domestiche che la presidenza Obama deve essere in grado di affrontare. Infine, il segretario americano getta uno sguardo alla defensive posture americana analizzando i cambiamenti necessari sia per prendere atto dei mutamenti intervenuti a livello internazionale che del malfunzionamento del sistema americano.

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Quali prospettive per l’Afghanistan – Parte III

di Andrea Gilli

In due precedenti articoli abbiamo visto quali ostacoli minano il futuro delle missioni Enduring Freedom e ISAF in Afghanistan. Ci siamo concentrati prima sulla particolare situazione socio-politica afghana e sulle difficoltà che essa tende a generare per le truppe americane e NATO nel Paese e poi sulle sfide provenienti da attori internazionali (Pakistan e Russia) o dalle loro possibili difficoltà in Afghanistan. In questo articolo ci concentriamo sugli Stati Uniti.

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Quali prospettive per l’Afghanistan – Parte II

di Andrea Gilli

In un precedente articolo, abbiamo esaminato le prospettive dell’Afghanistan in particolare concentrandoci sulle sue sfide interne che minano la stabilità e la ricostruzione.

In questo articolo, vogliamo concentrarci su quei fattori internazionali che rischiano di ostacolare le operazioni alleate nel Paese.

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Quali prospettive per l’Afghanistan – Parte I

di Andrea Gilli

Il teatro afghano ha assunto una crescente importanza politica negli ultimi mesi. Merito in primo luogo dei successi raggiunti in Iraq. Colpa anche dei crescenti attentati nel Paese. E risultato dovuto anche alla volontà della nuova amministrazione americana di risolvere definitivamente questo puzzle. In questo articolo proviamo a riepilogare brevemente le maggiori sfide che devono essere sormontate nel Paese.

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L’economia salvata dalle riforme

di Mario Seminerio – Liberal Quotidiano

Mentre si attende sempre il materializzarsi della ripresa, o almeno la stabilizzazione del livello di attività economica, l’ultimo bollettino mensile della Banca Centrale Europea segnala che il tasso al quale l’economia della zona euro può espandersi senza innescare inflazione potrebbe avere rallentato a causa della crisi. Il ridimensionamento della crescita potenziale potrebbe essere un motivo per cui a Francoforte non sembrano disposti a sfruttare l’ultimo margine di allentamento della politica monetaria, il tasso zero, pur avendo di fronte la prospettiva di un basso tasso di inflazione.

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Multipolarismo, sanzioni e promozione della democrazia

di Andrea Gilli

Da lungo tempo, Epistemes cerca di spiegare una serie di cambiamenti in atto nel sistema internazionale. Questi cambiamenti sono strutturali, riguardano cioè non solo il sistema internazionale nelle sue parti costituenti (stati, organizzazioni internazionali, gruppi non-statali, etc.) ma anche nel loro modo di interagire.

Questa transizione può essere descritta con vari termini che spaziano dal multipolarismo al declino americano fino alla fine dell’Occidente. Per quanto il loro significato vari, questi concetti hanno lo stesso minimo comune denominatore: l’indebolimento relativo di quel gruppo di Paesi che ha dominato il mondo dal 1500 in avanti.

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Rafsanjanì e il futuro dell’Iran

di Andrea Gilli

Durante la preghiera di venerdì scorso, Akbar Hashemi Rafsanjanì ha alzato i toni e puntato il dito contro il regime, contro le presunte frodi e ha sottolineato la necessità di mantenere il doppio carattere identitario della Repubblica Iraniana: sia quello islamico che quello democratico. Molti sono rimasti sorpresi dalle virulente parole usate dall’ayatollah. Noi lo siamo meno.

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La politica estera italiana in Afghanistan

di Andrea Gilli

La recente uccisione del Caporalmaggiore Di Lisio ha portato ad un ennesimo, breve ma intenso, dibattito sulla presenza italiana in Afghanistan. Il timbro finale è arrivato con una lettera del Ministro degli Esteri Franco Frattini al Corriere della Sera. In questo articolo cerchiamo di esaminare sia la politica italiana in Afghanistan che le posizioni espresse dalla Farnesina.

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