di Mario Seminerio – © Libero Mercato
La scorsa settimana, durante le audizioni semestrali davanti al Banking Committee del Congresso, il presidente della Fed, Ben Bernanke ha brevemente parlato del tema della “speculazione” sul mercato petrolifero e più in generale delle materie prime. E’ opportuno riprodurre integralmente quel passaggio:
“Un altro timore che è stato sollevato è che la speculazione finanziaria possa aver significativamente contribuito alle pressioni rialziste sui prezzi del petrolio. Sicuramente, l’interesse degli investitori per il petrolio ed altre materie prime è di recente aumentato sostanzialmente. Tuttavia, se la speculazione finanziaria stesse spingendo i prezzi del petrolio sopra livelli consistenti con i fondamentali di domanda e offerta ci aspetteremmo, al crescere dell’offerta ed al diminuire della domanda, un aumento delle scorte di greggio ed altri prodotti petroliferi. Ma, in realtà, i dati disponibili sulle scorte petrolifere mostrano considerevoli cali nel corso dell’ultimo anno. Ciò non vuol dire che utili passi non possano essere compiuti per migliorare la trasparenza ed il funzionamento dei mercati futures, solo è improbabile che tali passi possano significativamente influire sui prezzi di petrolio ed altre materie prime nel lungo periodo.”
Questa è la definizione “operativa “ di speculazione fornita da un economista, ma che poggia su basi di buonsenso difficilmente confutabili.
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