Il mensile – Giugno 2010

Economia I conti dell’Istat confermano che l’Italia è un paese a rischio Le mani sul (nostro) salvadanaio Libertà e mercati: meglio la legge sulla concorrenza oggi, che la riforma costituzionale domani Imprese e burocrazia. Liberi tutti, dalla realtà Se i mercati bocciano la manovra Relazioni Internazionali L’ontologia degli oggetti sociali (Risposta a Lottieri) Unità d’Italia: alcune riflessioni Cosa ci dice … Leggi tutto

L’ontologia degli oggetti sociali (Risposta a Lottieri)

di Andrea Gilli Ho letto con interesse l’articolo del prof. Lottieri sull’ontologia degli oggetti sociali. L’analisi merita attenzione per due motivi. In primo luogo, in un periodo nel quale attaccare la finanza porta consensi, Lottieri va coraggiosamente contro corrente, e offre una difesa non convenzionale degli strumenti finanziari incriminati. In secondo luogo, in un dibattito politico e culturale – quello italiano … Leggi tutto

Unità d’Italia: alcune riflessioni

di Mauro Gilli

Negli ultimi mesi, il dibattito politico è stato scosso da vibranti polemiche sul centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia. Il tema ha visto coinvolti addirittura i giocatori della nazionale di calcio – che, almeno in questo campo, hanno mostrato maggiore intelligenza di numerosi politici (un fatto che esprime in modo abbastanza chiaro quanto penosa sia la classe politica italiana). Sfortunatamente, non è solo la Lega Nord a sollevare dubbi e perplessità sul processo di unificazione portato avanti da Cavour e Garibaldi. Sul social network Facebook, ad esempio, esistono numerosi gruppi che, con motivazioni diverse, condannano gli obiettivi e il risultato ultimo del Risorgimento. Si va da quelli che, con un neanche tanto vago rimpianto del regime borbonico, accusano il Piemonte di aver sottomesso il Sud e di averlo privato delle sue ricchezze; vi sono poi quelli che vorrebbero liberare la Padania dal giogo romano; infine, alcuni romantici anarco-capitalisti si dichiarano contro lo Stato Italiano in quanto Stato. In questo articolo spiegherò come mai queste posizioni non hanno senso. Più precisamente illustrerò come esse si basino su una logica “controfattuale” viziata, non oggettiva e astorica.

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Le mani sul (nostro) salvadanaio

L’Europa che guarda anche al debito privato non aiuterà per nulla l’Italia che non cresce

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

Due giorni fa il Consiglio europeo ha valutato i nuovi criteri di sostenibilità di debito dei paesi membri, per integrare gli originari parametri di Maastricht su deficit e debito, che tuttavia resteranno l’unico riferimento ufficiale delle valutazioni della Commissione europea. Come indicatori ancillari si è quindi deciso di considerare risparmio privato, riserve e passività implicite sulle pensioni, e passività del sistema creditizio. In questo modo il nostro paese ridurrebbe il proprio stock di debito aggregato, perdendo (secondo il nostro governo) il ruolo di maglia nera ed osservato speciale permanente per la propria rischiosità fiscale.

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