La ripresa non esiste, la Troika è in agguato

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

La prima stima del Pil del primo trimestre dell’Eurozona, che ha mostrato una crescita dello 0,2% a fronte di attese doppie, è stata una doccia gelata per alcuni paesi, ma si caratterizza anche per una variabilità e disomogeneità ben più elevate del solito, che quindi richiedono cautela nell’analisi. In alcuni casi, cosi come accaduto per gli Stati Uniti, hanno influito le condizioni meteo del periodo.

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Uscire dall’euro? Attenti a quello che desiderate, potrebbe avverarsi

di Mario Seminerio – Strade Online

Con l’approssimarsi dell’immancabile appuntamento col destino, questa volta nella forma di elezioni europee, il teatrino della politica italiana ha trovato (o meglio, ritrovato) un tema che è semplicemente perfetto a fini di marketing elettorale, per la possibilità di costruire carriere politiche o come magico elisir per prolungarne altre che apparivano (in realtà, sono) irrimediabilmente trapassate. Il tema è la leggendaria uscita dall’euro come evento salvifico per la periclitante nazione italiana, dipinta come terra di conquista da parte di lanzichenecchi spietati, che per anni (anzi, millenni, come vedremo) hanno studiato a tavolino questo diabolico piano e che ora si accingono a sferrare l’attacco finale alla Patria prostrata dal lungo inverno della guerra di logoramento.

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Il nostro spread di credibilità resta alto

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

Inutile sprecare tempo in reazioni di sdegno patriottico sui sorrisi scambiati tra Herman Van Rompuy e José Manuel Barroso in conferenza stampa al vertice di Bruxelles. La reazione ha fatto seguito alla domanda di un giornalista italiano sulla volontà di Renzi di combattere l’euroscetticismo aumentando il potere d’acquisto delle famiglie e facendolo, all’occorrenza, anche in deficit. Difficile quindi attendersi reazione differente dall’ortodosso richiamo all’applicazione delle regole.

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Non ci resterà che la patrimoniale

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

Le recenti affermazioni dell’ex ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, secondo cui la crescita del Pil per il nostro paese contenuta nell’ultimo aggiornamento Def non si dovrebbe assumere come previsione ma come obiettivo non hanno avuto l’eco mediatica e politica che avrebbero meritato. Quei numeri, con crescita di Pil reale dell’1% e nominale del 2,9%, sono apparsi infatti da subito devianti rispetto alle previsioni dei maggiori organismi internazionali. L’avvertimento Ue che l’Italia è l’unico paese dell’Eurozona a trovarsi in condizioni di “squilibrio macroeconomico eccessivo” ha suscitato da noi le abituali reazioni di stupore, indignazione ma anche la singolare risposta di Saccomanni. Ciò pare suggerire che da noi si viva immersi in un sortilegio permanente, che impedisce di cogliere la realtà.

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L’era di Matteo Renzi, tra legittime speranze e cinica realtà

di Mario Seminerio – Strade Online

L’Italia che Renzi si accinge a governare non è diversa da quella degli anni precedenti, né sono diversi gli strumenti che egli ha a disposizione, rispetto ai suoi predecessori. Ma la discontinuità che propone all’Italia è profonda, e sarà il tempo a dirci se la sua predicazione sarà stata genuina o strumentale e se sarà rigettata dal corpo profondo di un paese che si ostina a rifiutare di fare i conti con la realtà. Se sarà davvero un cambio di verso, o piuttosto l’ennesimo giro di ruota.

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Delrio: “Togliere 30 euro a un’anziana si può”

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

Intervistato da Lucia Annunziata, il sottosegretario alla presidenza del consiglio e uomo-macchina del governo Renzi, Graziano Delrio, ha commentato l’ipotesi di finanziare parte dello sgravio sul costo del lavoro con un aumento della tassazione sul risparmio, o su quelle che vengono definite con caratterizzazione moralistica, “rendite finanziarie”.

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La bad bank all’italiana rischia di non funzionare

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

Negli ultimi giorni ha preso vigore il dibattito pubblico circa la necessità che l’Italia si doti di una cosiddetta bad bank, cioè di una struttura a cui conferire i crediti in sofferenza per ripulire lo stato patrimoniale e consentire alle banche di tornare a prestare, almeno in linea teorica. Il tema è molto importante, alla luce della valutazione degli attivi da parte della Banca centrale europea e dei successivi stress test, che potrebbero riservare sorprese non piacevoli al nostro paese.

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Banca d’Italia: conseguenze, ambiguità, imbarazzi, auspici

La nostra banca centrale ha opportunamente ritenuto di pubblicare sul proprio sito un documento chiarificatore della legge 5/2014, che stabilisce (tra molte altre cose, in ordine rigorosamente sparso)  il nuovo assetto proprietario di Palazzo Koch. E’ un documento interessante ed utile, per ripulire il campo da alcune tesi complottarde piuttosto etiliche. Ma in alcuni passsaggi è anche un esempio di imbarazzo istituzionale. Il mondo notoriamente non è perfetto.

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