di Mario Seminerio – © Libero Mercato
Auspicando la rapida approvazione del piano Paulson-Bernanke, che prevede il riacquisto di cartolarizzazioni per l’importo di 700 miliardi di dollari, George W.Bush ha enfatizzato che l’operazione permetterà di rimuovere la principale causa della stretta creditizia in corso, consentendo al paese di ripartire ed evitando “una profonda e dolorosa recessione”. Si tratta, a nostro giudizio, di una verità “politica” nel senso che l’approvazione del Troubled Assets Relief Plan servirà in realtà solo ad evitare (forse) guai peggiori al sistema finanziario statunitense, ma per la crescita occorrerà attendere, forse piuttosto a lungo. Vediamo perché.