di Andrea Gilli
Scusate, ma pensavo ad uno scherzo. Invece è vero. Quest’anno a vincere il Nobel per la pace è stato Barack H. Obama, il presidente degli Stati Uniti che ha preso il potere lo scorso gennaio.
di Andrea Gilli
Scusate, ma pensavo ad uno scherzo. Invece è vero. Quest’anno a vincere il Nobel per la pace è stato Barack H. Obama, il presidente degli Stati Uniti che ha preso il potere lo scorso gennaio.
di Andrea Gilli
Durante gli anni Novanta, abbiamo a lungo sentito parlare di RMA, o Revolution in Military Affairs. L’introduzione delle nuove tecnologie nello svolgimento delle guerre moderne, avrebbe portato ad un nuovo modo di combattere. Senza entrare nel dibattito della RMA, e in tutte le sue implicazioni, vogliamo qui sottolineare come, probabilmente, nella seconda parte degli anni 2000, se una RMA c’è stata è stata inventata da Hizbullah.
di Mario Seminerio – Liberal Quotidiano
I dati sull’occupazione statunitense nel mese di settembre, pubblicati venerdì scorso, mostrano soprattutto la preoccupante persistenza del deterioramento del mercato del lavoro. Il numero di impieghi distrutti sta rallentando, ma quello delle ore lavorate continua ad essere prossimo ai minimi storici. Quando la domanda riprende, le aziende dapprima ricorrono all’aumento delle ore lavorate, e solo in un momento successivo a nuove assunzioni. In questo senso il numero di ore lavorate rappresenta un indicatore anticipatore della congiuntura, mentre i tradizionali dati sul numero di occupati e disoccupati sono indicatori differiti.
di Andrea Gilli
Ronald Reagan è famoso, tra le altre cose, per aver detto, di fronte alla Porta di Brandeburgo, “Secretary General Gorbachev, if you want peace, open this gate. Tear down this wall“. La frase è oramai negli annali di storia ed è celebrata come uno dei monumenti ideali del XX secolo. Due anni dopo, quel muro sarebbe infatti crollato sotto il peso delle sue stesse contraddizioni e Reagan sarebbe diventato l’icona del crollo dell’URSS.
Ronald Reagan è anche famoso per la sua liason intellettuale con Margareth Thacher, il primo ministro britannico che lo seguì (o guidò – a seconda dei punti di vista) tanto nell’anti-comunismo che nel liberismo economico durante gli anni Ottanta. Margareth Thatcher è a sua volta nota per le sue prese di posizione a favore della pace democratica e dell’Alleanza atlantica.
di Mauro Gilli
C’è molto fermento dietro ai nomi dei possibili candidati per la presidenza dell’Unione Europea. Con la ratifica da parte dell’Irlanda del trattato di Lisbona, non si tratta più solamente di ragionamenti in linea teorica. Si tratta di pensare concretamente a chi possa ricoprire questo ruolo. Tra questi, vi è Tony Blair. Per l’Europa, però, Blair rappresenterebbe la scelta peggiore in questo momento.
di Andrea Gilli
Venerdì sono iniziate le trattative con l’Iran sul suo programma nucleare. Poiché sulla stampa si leggono interpretazioni contrastanti, conviene brevemente riepilogare rischi e vantaggi di questa mossa e soprattutto le sue reali possibilità di successo.
di Mauro Gilli
Qualcuno si ricorda la guerra tra la Georgia e la Russia dell’agosto 2008? Era quella che vide la Russia invadere la Georgia per via della controversia delle regioni indipendentiste dell’Ossezia e della Sud Abhkazia.
di Mario Seminerio
Per molto tempo gli investitori si sono indebitati ed hanno venduto massicciamente lo yen giapponese, utilizzando il ricavato per acquisire asset ad alto rendimento. Questa strategia, denominata “carry trade”, ha prodotto elevati ritorni fin quando la crisi economica non ha sconvolto le scommesse degli investitori, spingendoli a ricomprare lo yen e chiudere le posizioni.