A cosa servono i servizi segreti?

di Andrea Gilli

L’amico, e collega, Philippe Bracke, mi ha posto alcune domande sul ruolo e l’utilità dei servizi segreti. I suoi dubbi, e le mie risposte, sono apparse sul suo blog. Qui di seguito riporto la nostra conversazione.

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Preavviso di burrasca

di Mario Seminerio

La Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC), in coordinamento con le altre agenzie che compongono il Financial Institutions Examination Council, ha pubblicato ieri un avviso che ricorda che i supervisori si attendono dagli intermediari finanziari l’applicazione di solide pratiche di gestione del rischio di tasso d’interesse. Nell’attuale contesto di tassi d’interesse storicamente bassi, sostiene la FDIC, è importante che le istituzioni finanziarie abbiano robusti processi per misurare e, ove necessario, mitigare la loro esposizione a potenziali aumenti dei tassi d’interesse.

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Sul fallito attentato di Natale

di Andrea Gilli

A quasi due settimane dal fallito attentato sul volo Northwest Amsterdam-Detroit del 24 dicembre, le analisi si sprecano. Usiamo poche righe per fare brevissime considerazioni, per lo più tratte da altre fonti.

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I più letti nel 2009 su Epistemes

La politica estera di Obama; Tasse e lavoro: la differenza tra Usa ed Europa; Il Muro di Berlino, la fine della Guerra Fredda e la verità su Reagan; Assicurazioni sanitarie, analisi economica e proposte campate per aria; Un quoziente familiare per l’Italia; L’inganno di Pino Arlacchi e la paura della verità; La geopolitica della pipeline South Stream; La Turchia in … Leggi tutto

Il mensile – Dicembre 2009

Economia I livelli della crisi Dopo la crisi: per la sostenibilità fiscale serviranno comunque più tasse? Relazioni Internazionali Crisi in Iran: cosa fare? Niente. Lettera a Babbo Natale: meritocrazia e successo, il futuro dell’Italia L’A400M spicca il primo volo: una valutazione Lo stato di necessità di Obama Afghanistan: qualcosa non torna (RQ-170 Sentinel)

Crisi in Iran: cosa fare? Niente.

di Andrea Gilli

Da alcuni giorni, l’Iran è nuovamente attraversato da manifestazioni generali in quasi tutte le sue maggiori città. Il disappunto creato dal risultato delle elezioni di giugno, le ristrette condizioni economico-sociali del Paese, e la recente scomparsa dell’Ayatollah Montazeri sono alla base della nuova ondata di proteste.

Su quotidiani e siti di informazione, torna la domanda: cosa fare? La nostra risposta, proprio come a giugno, è la stessa: niente.

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I livelli della crisi

di Mario Seminerio

Nei giorni scorsi è stato pubblicato un Occasional Paper della Banca d’Italia, intitolato “La crisi internazionale e il sistema produttivo italiano: un’analisi su dati a livello di impresa“, di Matteo Bugamelli, Riccardo Cristadoro e Giordano Zevi. Il lavoro esamina le conseguenze per il sistema produttivo italiano della crisi economica e finanziaria internazionale iniziata nel 2007 con un approccio contemporaneamente macro e micro, utilizzando cioè sia dati aggregati di contabilità nazionale che informazioni a livello d’impresa desunte dall’indagine sulle imprese industriali e di servizi (Invind) condotta annualmente dalla Banca d’Italia. Tra le risultanze della ricerca, ne spicca soprattutto una: i livelli della produzione industriale italiana sono tornati indietro, a causa della crisi, di quasi 100 trimestri.

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Lettera a Babbo Natale: meritocrazia e successo, il futuro dell’Italia

di Andrea Gilli

Nelle ultime settimane, alcuni episodi di cronaca sociale (se il termine esiste, ma non saprei altrimenti come identificare questi fenomeni) hanno avuto una certa risonanza in Italia. Prima Pier Luigi Celli, direttore della LUISS-Guido Carli, ha scritto una lettera al figlio, suggerendogli la via estera per raggiungere i suoi obiettivi. Poi Vincenzo Novari, amministratore delegato di 3 Italia, ha scritto al figlio: il consiglio non era di andare via dall’Italia, ma di impegnarsi al massimo e di agire sempre con responsabilità e onestà. Nel frattempo, il telegiornale Studio Aperto, ha dimostrato come l’esame di Stato per diventare avvocato, tenutosi di recente a Roma, fosse un imbroglio generalizzato. Quasi simultaneamente, ad un concorso pubblico nella città di Orbetello, nessun candidato è stato selezionato per via dell’imbarazzante ignoranza che tutti gli ammessi hanno mostrato nelle prove scritte. In questo vortice di notizie, si aggiunge la proposta avanzata a fine novembre dal governo di ridurre l’accesso alle professioni legali.

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