Perché le ragioni di Antonio Martino lasciano seri dubbi

di Andrea Gilli Su Il Foglio del 31 gennaio, l’ex-ministro della Difesa Antonio Martino ricostruisce le ragioni che lo portarono, nel lontano 2001, ad uscire dal programma militare A400M. Il suo intervento vuole mettere una parola definitiva a tutto il dibattito che ne è seguito sia in Italia, per via di quella scelta, che in Europa, per colpa delle alterne … Leggi tutto

Il mensile – Gennaio 2010

Economia La Casa Bianca e i dilemmi di un paese a rischio declino Le implicazioni per la politica estera americana del voto in Massachusetts Cina, i temi del 2010 Bolle globalizzate Preavviso di burrasca Relazioni Internazionali Il JSF…e i paragoni con l’A400M A cosa servono i servizi segreti? Sul fallito attentato di Natale Senza Categoria Perché il terrorismo continua a … Leggi tutto

La Casa Bianca e i dilemmi di un paese a rischio declino

di Mario Seminerio – Libertiamo

All’indomani della storica sconfitta Democratica in Massachusetts (ma dallo staff della Casa Bianca giurano che non c’è legame), Barack Obama ha annunciato di voler fare la faccia feroce contro le banche, bloccandone il gigantismo e tentando addirittura di ridimensionarle. L’annuncio, come nello stile obamiano, è stato particolarmente eclatante sul piano della retorica e degli effetti speciali, ma il rischio è che si fermi a quelli. Tentiamo di analizzarne i motivi, sul piano tecnico e politico. Come vedremo, i due piani risulteranno inestricabilmente connessi.

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Il JSF…e i paragoni con l’A400M

di Andrea Gilli

Quando lo scorso dicembre l’A400M ha fatto il suo primo volo di prova, si sono levate molte voci volte a stigmatizzare il fallimento dell’intero programma. Le ragioni: i ritardi e i costi che l’A400M ha oramai accumulato. Servono 5 miliardi di €, che nessuno vuole mettere sul piatto e l’aereo sarà disponibile non prima di due o tre anni, quando invece doveva entrare a far parte della flotta francese già quest’anno.

Avevamo sottolineato, allora, come le critiche fossero, in gran parte, immotivate. Proprio in questi giorni emerge dell’evidenza, per certi versi controfattuale, al nostro ragionamento: e riguarda il programma F-35/Lightning II Joint Strike Fighter.

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Le implicazioni per la politica estera americana del voto in Massachusetts

di Mauro Gilli

I risultati delle elezioni in Massachusetts per il seggio di Ted Kennedy hanno portato ad un imprevedibile e largamente inaspettato risultato: la vittoria del candidato repubblicano Scott Brown. Un destino baro per Kennedy. Alfiere della riforma sanitaria per tutta la sua carriera politica, proprio la sua morte, avvenuta alcuni mesi fa, potrebbe aver impedito a questa riforma epocale di venire portata avanti così come i democratici la vorrebbero.

Perdendo in Massachusetts, come tutti i mezzi di informazione stanno ribadendo, i Democratici hanno infatti perso la maggioranza a prova di “filibustering” che li proteggeva dall’opposizione repubblicana al Senato. Non vogliamo però concentrarci su questi dettagli, quanto piuttosto allargare la discussione a quali potrebbero essere le implicazioni di questa elezione per la politica estera americana.

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Cina, i temi del 2010

di Mario Seminerio

Nella giornata di martedì 12 gennaio la Cina ha aumentato l’importo che le banche devono accantonare a riserva, in un segno evidente che la banca centrale sta cercando di stringere le condizioni monetarie, tra crescenti preoccupazioni di surriscaldamento economico ed l’inflazione causate del boom di credito.

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Bolle globalizzate

di Mario Seminerio

Eccellente grafico interattivo dell’Economist sulla rivalutazione dei prezzi immobiliari in giro per il mondo. Scegliete il trimestre di partenza ed i paesi da confrontare, e potrete verificare che la bolla immobiliare è stata pressoché globale, con buona pace del ritornello di una bolla costruita negli Stati Uniti per effetto dei finanziamenti agevolati concessi alle minoranze. Purtroppo questa è una leggenda metropolitana di matrice repubblicana con cui dovremo abituarci a convivere, malgrado robuste evidenze del contrario, e che peraltro non spiega in alcun modo la bolla del Commercial Real Estate. E quindi, quali le cause?

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