L’Unità d’Italia, il Risorgimento e il patriottismo italiano

di Mauro Gilli

In questo articolo voglio soffermarmi sul senso di appartenenza alla nazione italiana, argomento tornato alla ribalta dopo la performance di Roberto Benigni al Festival di Sanremo. Secondo alcuni, l’Italia e gli italiani non esisterebbero. Lo Stato Italiano e il nazioanlismo italiano sarebbero una creazione anti-storica che colpevolmente ignora le differenze tra i mille campanili della nostra penisola. E’ questa la tesi, ad esempio, di un articolo di Fabrizio Rondolino pubblicato su The Front Page, estratto dal suo libro intitolato appunto L’Italia non esiste.

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L’Italia, le differenze tra gli Italiani e l’Unità

di Mauro Gilli

Torno ad occuparmi dell’Unità d’Italia. In questo articolo voglio affrontare una questione importante: le differenze tra i diversi popoli che abitavano la penisola italiana prima dell’Unità. Una delle critiche generalmente rivolte al progetto unitario è di aver unito popoli diversi, con usi e costumi diversi. Questo sarebbe il peccato originale che avrebbe compromesso il processo di unificazione. Ignorando queste differenze, secondo i critici, Cavour, Mazzini e Garibaldi finirono per costruire un edificio con fondamenta di cartapesta. Allo stesso tempo, calpestarono e cancellarono anche culture e popoli che avrebbero preferito non assimilarsi al Regno di Sardegna.

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Il mensile – Febbraio 2011

Economia Chi paga i tagli di Obama Vade retro Bruxelles: Tremonti esorcizza ma non scongiura il ‘rischio patrimoniale’ Inflazione da materie prime: rischio per la ripresa globale? Sfatiamo i miti sulla politica economica di Reagan I parolai dell’economia Relazioni Internazionali Cosa succede in Libia e come aiutare il popolo libico Cosa succede in Libia L’Italia e il processo di formazione … Leggi tutto

Chi paga i tagli di Obama

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

Nei giorni scorsi Barack Obama ha presentato il progetto di bilancio federale da 3700 miliardi di dollari che dovrebbe ridurre il deficit statunitense di 1100 miliardi di dollari in un decennio. Il piano è già stato considerato insufficiente dai Repubblicani, i quali tuttavia restano su posizioni molto ambigue riguardo le aree in cui operare dei tagli. La corsa alle presidenziali del 2012 è così cominciata, e Obama non appare più così sfavorito.

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Cosa succede in Libia e come aiutare il popolo libico

di Andrea Gilli e Mauro Gilli

Poiché iniziano a girare storie fantasiose su come aiutare il popolo libico, è bene essere chiari a proposito. Se lo vogliamo aiutare, l’unico vero modo è attaccando gli aeroporti e le basi militari della Libia, così da distruggere o per lo meno limitare la capacità di Gheddafi di “punire” i rivoltosi e il popolo inerme. Tutte le altre strategie possono farci sentire meglio, ma serviranno a poco.

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