Riprendendo l’interessante dibattito apertosi su Epistemes due settimane fa e riguardante i diritti di proprietà intellettuale e l’analisi del mercato della musica, nell’ambito del quale le grandi case discografiche – nel bene e nel male – la fanno da padrone, pubblichiamo l’intervento di un nostro lettore d’eccezione, il Prof. Michele Boldrin della Washington University in St. Louis, uno dei massimi esperti in materia, già citato in “Contro il monopolio intellettuale: il caso delle grandi major della musica” e “Contro il monopolio intellettuale (II): l’evidenza empirica nel mercato della musica”. Nel suo articolo, che non segue i canoni e la struttura soliti di questo sito, il Prof. Boldrin si rivolge ad Andrea Asoni proponendo la sua critica ad alcuni punti messi in risalto nel pezzo intitolato “In favore del monopolio intellettuale: più musica per tutti”, del quale si riportano i corrispondenti stralci.
Cogliamo l’occasione per ringraziare Michele per le sue osservazioni, per averci riservato questo suo commento e per aver adottato uno stile ed un linguaggio accessibile e divulgativo, pur trattando di questioni economiche che certamente meritano e necessitano un’analisi tecnicamente più approfondita.