Un mercato legale di organi. La discussione si accende

di Pierangelo De Pace 

Come accaduto in occasione di un  mio precedente intervento sul tema, la discussione sulla possibilità di rendere legale un mercato in cui sia ammesso scambiare organi ed altre parti del proprio corpo per scopi medici si trasferisce momentaneamente su altre pagine. L’argomento – delicato ed evidentemente meritevole di estrema attenzione, come del resto ipotizzabile sin dall’inizio – genera dissensi e pareri contrastanti. Questa volta, ripubblicando un pezzo di qualche tempo fa apparso in questo sito, il tema è ripreso dagli amici de L’Arengo del Viaggiatore.

Leggi tutto

– 30.000: cosa significa avere un esercito piu’ piccolo

di Andrea Gilli

Alla vigilia delle precedenti elezioni, molti analisti si chiedevano quale sarebbe stata la politica di Difesa adottata dall’esecutivo Prodi. Il dubbio che tormentava la maggior parte degli osservatori riguardava semplicemente il tipo di riforma dell’esercito che sarebbe stata adottata dal Governo in divenendo.

Dopo circa un anno, la riforma sembra essere abbastanza drastica: riduzione secca di 30.000 effettivi. Almeno queste paiono le previsioni. Se i tagli saranno confermati, non resta che chiederci quali saranno le implicazioni di una tale scelta.

Leggi tutto

Il nuovo welfare: strategia dell’immersione

di Mario Seminerio 

Il governo ha varato nei giorni scorsi la riforma del Welfare. Analizziamo le principali innovazioni introdotte dalla normativa.

In materia di straordinari, è stata decisa l’eliminazione della contribuzione aggiuntiva che oggi incide sullo straordinario. Oggi le aziende con più di 15 dipendenti che superano le 40 ore di lavoro devono pagare un contributo aggiuntivo del 5%. Si sale al 10% tra le 44 e le 48 ore, e al 15% oltre le 48 ore. Questa misura, che avrà un costo annuo di circa 150 milioni e sarà coperta con parte del leggendario extragettito, è stata osteggiata dai sindacati che vorrebbero invece che il costo del lavoro ordinario resti inferiore rispetto a quello delle prestazioni straordinarie. Questa misura, contrariamente a quanto interpretato alcuni, non rappresenta una defiscalizzazione piena, “alla Sarkozy”, ma più semplicemente un tentativo di non ostacolare l’utilizzo non sistematico del lavoro straordinario. E’ meno distorsiva della iniziativa francese, e verosimilmente anche meno incisiva.

Leggi tutto

Quei “sì, però…” che non ci piacciono/2

di Antonio Mele

Tra i famosi “fallimenti del mercato” esiste quello dovuto ad asimmetrie informative: se gli individui hanno accesso ad informazioni a cui nessun altro ha accesso, la concorrenza perfetta produce risultati inefficienti. In particolare, può creare il fenomeno della selezione avversa: ai prezzi di mercato, si effettuano solo gli scambi di beni di qualità peggiore. Se il mercato in questione è quello assicurativo, per esempio, solo gli individui a maggior rischio di incorrere in un incidente acquisteranno una polizza. In tal caso, il mercato può semplicemente collassare: le imprese fronteggiano un risarcimento medio troppo elevato, che determina perdite economiche: la polizza offerta non è profittevole, il mercato cessa di esistere. In tal caso, la teoria corrente mostra come un pianificatore sociale benevolente ha la possibilità di migliorare l’esito di mercato intervenendo direttamente, anche se non è in grado di eliminare del tutto l’inefficienza. Ma è sempre vero?

Leggi tutto

A morte la tassa sulla morte!

di Antonio Mele

La tassa di successione è sempre stata, nel mito popolare, quello strumento del governo per redistribuire la ricchezza in modo da ridurre le diseguaglianze prodotte dal mercato. Con tale tributo, parte del patrimonio che un individuo benestante lascia in eredità al figlio viene trasferito dapprima nelle mani dello Stato, e successivamente utilizzato per il “bene comune”, con particolare attenzione alla redistribuzione di tale ricchezza verso i più bisognosi.
Come i nostri lettori ricorderanno, nella scorsa legislatura il governo decise di eliminare la tassa di successione. La misura suscitò enormi polemiche, che appunto utilizzavano come argomento il fatto che le disuguaglianze sarebbero aumentate senza un correttivo di tipo fiscale che aggredisse i patrimoni elevati alla morte del loro possessore. Il dibattito fu estremamente ideologizzato, e come sempre accade in Italia, nessuno si premurò di andare a vedere cosa dicevano i dati.

Leggi tutto

Il mercato del rating è sufficientemente aperto ed efficiente?

di Piercamillo Falasca

Si ringrazia Competere.eu – spinning innovation

L’eco della crisi di oltreoceano che ha colpito il mercato dei mutui subprime – i prestiti concessi alla clientela meno affidabile e per questo definiti “spazzatura” (junk) – e con esso l’intera economia americana, pone un interrogativo sul ruolo e sulla tenuta di un anello fondamentale del sistema finanziario internazionale: il rating.
Qualche giorno fa Standard & Poor’s (imitata dopo poco da Moody’s e Fitch) ha ridotto il giudizio su circa 600 emissioni di bond garantiti dai subprime. Come nel caso Enron e negli scandali nostrani Parmalat e Cirio, anche in questa vicenda la decisione delle agenzie di rating sembra quanto meno tardiva.

Leggi tutto

La priorità è lo state-building

di Francesco Giumelli* 

Il principale attore del sistema internazionale è lo stato moderno. Nonostante organizzazioni non governative ed internazionali abbiano un peso crescente nella governance globale, è agli stati che spetta l’ultima parola: guerra, pace, amministrazione, sviluppo, etc. Tutte le politiche pubbliche, anche quelle di sviluppo pianificate dalle grandi organizzazioni internazionali, hanno bisogno di burocrazie funzionanti con il monopolio della forza su un territorio delimitato: in altre parole, lo stato moderno.

Leggi tutto

Iscriviti