Una brutta storia di bamboccioni e ministri ignoranti

di Antonio Mele

Nel primo corso di Economia, all’università, si insegna agli studenti che tutto il ragionamento economico è basato su due concetti fondamentali: il primo definisce quello che voglio ottenere, ovvero le mie preferenze; il secondo stabilisce quello che posso ottenere, ovvero i vincoli di reddito, di tecnologia, di informazione che non mi permettono di ottenere sempre quello che voglio. Quello che qualsiasi docente di economia spera è che perlomeno questi due concetti rimangano chiaramente impressi nella memoria dello studente.

Probabilmente Padoa Schioppa era distratto durante quel primo corso di economia.

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Israele ha colpito la Siria, perchè non l’Iran?

di Andrea Gilli

Il New York Times ha mostrato le immagini satellitari che dimostrerebbero la distruzione di un sospetto sito nucleare siriano da parte dell’aeronautica israeliana. La ovvia domanda che questa informazione porta con sè è: “come mai Israele non ha colpito i reattori iraniani?”

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La flat tax, i paesi dell’Est e il rischio bolla

di Mario Seminerio – © Libero Mercato 

Tra i principali testimonial a favore della flat tax figurano certamente gli stati baltici (Estonia, Lettonia e Lituania), tra i primi ad introdurre l’aliquota unica sui redditi personali. Ma le crescenti difficoltà economiche di questi paesi, e di alcuni altri del blocco dell’Europa orientale rappresentano un’opportunità per una indiretta analisi critica di questa tipologia di sistema fiscale. La premessa metodologica deve essere quella di invitare il lettore, sia esso specialista o meno, a non voler cogliere rapporti immediati di causa ed effetto tra fenomeni economici: sarebbe un grave errore. L’economia è una scienza sociale, analizza sistemi complessi entro i quali si svolgono processi assai imperfettamente modellizzabili, quali le scelte degli agenti economici.

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La Mafia e il PIL italiano

di Andrea Asoni

Qualche giorno fa la Confesercenti ha pubblicato un rapporto in cui si stima la ricchezza nazionale in qualche modo controllata dalla Mafia. Secondo questo rapporto il fatturato di Cosa Nostra ammonta a 90 miliardi di euro, ovvero piu’ o meno il 7% del PIL italiano. Con questa breve nota si vuole rammentare che anche quando si parla della piaga della criminalita’ organizzata, sarebbe meglio non comparare mele con pere.

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La Russia è tornata: il letargo dell’Orso è finito

di Mauro Gilli

Delle molte interpretazioni sulle origini della Guerra Fredda, quella di Louis Halle nel suo The Cold War as History merita certamente attentione. Secondo Halle, la geopolitica – e non lo scontro ideologico – rappresenterebbe la causa originaria della tensione che ha connaturato i rapporti tra Unione Sovietica e Stati Uniti per i 44 anni successivi alla fine della Seconda Guerra Mondiale. A 18 anni dal crollo del Muro di Berlino e a 16 dalla fine ufficiale della Guerra Fredda, questa interpretazione sembra tornare particolarmente utile.

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Imposta sui consumi in quattro mosse

di Mario Seminerio – © Libero Mercato

Per la maggior parte del Ventesimo secolo, la principale imposta federale sui privati negli Stati Uniti è stata quella sul reddito, sia da lavoro (salari e stipendi) che da capitale (interessi, dividendi e capital gains). Ma un numero crescente di economisti e politici sono giunti alla conclusione che gli Stati Uniti dovrebbero sostituire (in tutto o in parte) l’imposta sul reddito con una imposta sui consumi.

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Cina, il tempo delle scelte

di Mario Seminerio

Si è chiuso ieri il 17° Congresso Nazionale del Partito Comunista cinese. Il presidente Hu Jintao, in apertura dei lavori, ha esortato il paese a ripensare il proprio sentiero di sviluppo economico. Di fatto, ciò in cui Hu ha finora fallito, e che in un futuro nemmeno troppo lontano potrebbe mettere a rischio la prosecuzione dell'”esperimento” di economia di mercato in regime di partito unico. Il problema più serio per la leadership cinese è quello dell’inflazione, che oggi si trova ai massimi decennali del 6,5 per cento annuale, almeno secondo l’indice ufficiale dei prezzi al consumo, all’interno del quale esiste una sottorappresentazione di alcune voci di spesa, quali l’abitazione, che nel paniere cinese pesa solo per il 13 per cento, contro il 40 per cento dell’equivalente capitolo di spesa nell’indice dei prezzi al consumo statunitensi.

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Il Nobel a Hurwicz, Maskin e Myerson

Di Redazione Epistemes

Quello dei Nobel e’ quasi un rito. Il premio per l’economia più di tanti altri si trascina la nomea di premio alla carriera, visto che in genere tende a premiare arzilli signori di settant’anni; quello di quest’anno in realtà e’ un premio sia alla una lunga carriera di Leonid Hurwicz di Minnesota, al quale si deve l’idea seminale del mechanism design, sia a due economisti ancora in piena attività quali Eric S. Maskin dell’IAS di Princeton e Roger B. Myerson di Chicago.

Il mechanism design è un metodo per scegliere, tra tanti possibili meccanismi di allocazione di risorse scarse in condizioni di informazione asimmetrica, quello che raggiunge un determinato obiettivo nel modo migliore possibile. Oggi questa branca dell’economia è fortemente collegata alla teoria dei giochi, della quale utilizza concetti e strumenti matematici, ma in realtà l’idea fondamentale nacque al di fuori di essa.

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