Più ombre che luci sul pil statunitense

di Mario Seminerio – © Libero Mercato

Da più parti si leggono commenti circa la possibilità che l’economia americana sia riuscita a sfuggire alla recessione. A sostegno di questa tesi si citano, in questi giorni, il dato sulla prima stima del pil del primo trimestre 2008 e quello sugli occupati non agricoli in aprile. Il primo ha evidenziato una crescita annualizzata del pil pari allo 0,6 per cento, il secondo una distruzione netta di occupati pari a 20.000 unità, meno delle stime di consenso. E’ certamente vero che l’economia statunitense possiede caratteristiche di flessibilità e resilienza molto elevate, ma questo non vuol dire che si debba suonare la sirena dello scampato pericolo. I dati vanno letti in controluce.

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Iran-India, come cambiano gli equilibri mondiali (su Ideazione)

di Andrea Gilli La scorsa settimana, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad è andato in India per una visita di Stato. Al centro dei colloqui vi era soprattutto un condotto petrolifero e di gas che dovrebbe unire il Medio Oriente e l’Asia. E in particolare Iran e India. La visita, di per sé, non è molto importante, in quanto i due … Leggi tutto

Per una comparazione del fenomeno leghista

di Filippo Salone*

È in gran parte condivisibile l’analisi sul fenomeno leghista che Angelo Panebianco fa sul Corriere all’indomani dell’exploit del voto del 13 aprile. Panebianco, che marca la sua disamina sulla Lega come comunità di interessi, già all’inizio degli anni Novanta spiegava come nel movimento leghista “protesta antisistema e rappresentanza territoriale si incontrano e fanno sinergia”, prendendo così le distanze dai tanti che sovente consideravano Bossi e il leghismo come fenomeno rozzo o comunque folkloristico destinato a scomparire una volta che la Repubblica partitocratrica avesse lasciato il posto ad una nuova e razionale architettura politico-costituzionale.

Ora, ad oltre venti anni dalla sua costituzione e registrato un nuovo sfondamento di poco inferiore al picco storico del ‘96, il Carroccio attira su di sé nuove e trasversali attenzioni. Ma al di là di ogni esegesi estemporanea, e quindi inevitabilmente superficiale, per inquadrare al meglio il leghismo non si può prescindere da un’analisi di insieme che indaghi il fenomeno nella sua esperienza storica e che tenga debitamente conto di alcuni basilari parametri di comparazione. Solo in questa chiave sarà possibile tracciare le coordinate per un modello interpretativo in grado di decifrare attendibilmente l’evoluzione del fenomeno leghista.

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Rassegna Epistemica – Cybersecurity

a cura di Andrea Gilli

La vertiginosa crescita del ruolo della tecnologia nel mondo contemporaneo ha progressivamente portato gli analisti a considerare le implicazioni di sicurezza dei fenomeni cybernetici.

In particolare, con governi, sistemi di sicurezza, imprese che sempre più si appoggiano su modelli computerizzati per espletare le loro funzioni, i pericoli provenienti da attacchi cybernetici sono diventati sempre più reali.

Lo scorso anno, l’Estonia si vide colpita da un attacco hacker che paralizzò quasi tutto il Paese. Nei mesi passati, un attacco simile è stato portato a termine da hacker cinesi contro il Pentagono. Pensare che tanto nel primo che nel secondo caso i governi russo e cinese non fossero a conoscenza dell’accaduto sembra alquanto irreale.

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Questione di affidabilità

di Mario Seminerio – © Libero Mercato

Su Libero Mercato di sabato 26 aprile il professor Francesco Forte critica la Commissione europea per la decisione di investigare la reale natura del prestito concesso dal governo italiano ad Alitalia. Per Forte non di aiuto di stato si tratterebbe, bensì di erogazione “a tassi di mercato”. A nostro avviso questa definizione di tasso di mercato rappresenta il principale fraintendimento semantico in cui molti commentatori sono finora incappati. Per meglio comprenderne i motivi è opportuno ricordare che, secondo la normativa comunitaria vigente, fino alla fine di giugno Alitalia dovrà pagare un tasso base (in regime di interesse composto) calcolato sulla base della media dei tassi swap interbancari a cinque anni per i mesi di settembre, ottobre e novembre dell’anno precedente, aumentato di 75 punti base. Il regolamento però dice che “in casi debitamente giustificati la Commissione può aumentare il tasso di più di 75 punti base per uno o più Stati membri”. Variazioni sono inoltre possibili se il movimento dei tassi comporta variazioni superiori al 15% rispetto al tasso calcolato dalla Ue. E già questa definizione suggerisce che non si tratta di “tasso di mercato”, non foss’altro perché i tassi swap a cinque anni, da novembre ad oggi, si sono mossi in modo significativo a causa della nota crisi creditizia globale.

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Cosa succede in Medio Oriente

di Andrea Gilli

Nel corso delle ultime settimane, il Medio Oriente ha osservato una serie di movimenti sospetti, ambigui e non intelligibili. Questi dati, presi singolarmente, non hanno molto valore. Messi insieme, però, suggeriscono l’avvicinamento di una nuova probabile crisi. In questo breve articolo, cerchiamo di riepilogare i principali movimenti avvenuti recentemente.

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La politica estera italiana tra USA, UE e Russia

di Andrea Gilli

Con l’avvicinarsi della nuova legislatura, si moltiplicano le analisi sulla politica estera del prossimo esecutivo. Di giorno in giorno, analisti (o presunti tali) si dilettano in spiegazioni e previsioni circa la posizione internazionale del nostro Paese nei prossimi cinque anni di Governo. Dopo aver già commentato in passato un’analisi con cui non concordavamo, procediamo in questa sede ad analizzare lo sforzo del prof. Carlo Pelanda che, nel suo articolo apparso su Il Foglio del 23 Aprile, profetizza un rafforzamento della cooperazione tra EU, Russia e Stati Uniti – grazie al fondamentale aiuto del Governo italiano.

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Rassegna Epistemica – Ordine Internazionale

a cura di Andrea Gilli

Nel corso dell’ultima settimana, su Epistemes ci siamo impegnati ad analizzare brevemente il futuro della politica estera italiana. Alla prima analisi, è seguito un pezzo particolarmente perspicace di Carmelo Palma, dei Riformatori Liberali.

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