di Mario Seminerio – © LiberoMercato
Mentre la recessione statunitense si aggrava di mese in mese, come testimoniato anche dall’andamento dell’occupazione, l’indicazione delle linee guida del piano di stimolo dell’Amministrazione Obama ha suscitato perplessità e polemiche, sia per l’entità della manovra (che rischia di essere insufficiente rispetto al crollo dei livelli di attività che va delineandosi) sia per il mix di interventi prescelti. In particolare, Obama prevede che il 40 per cento dell’intervento possa essere rubricato alla voce “tagli di tasse”. Ciò ha immediatamente sollevato le vivaci ed argomentate rimostranze di Paul Krugman. Il premio Nobel 2008 per l’Economia sostiene che, data la relativa esiguità del pacchetto rispetto alla contrazione, occorre massimizzare l’impatto sulla domanda aggregata dei singoli interventi. Il calcolo di Krugman si basa sulla cosiddetta Legge di Okun, l’antica (e gloriosa) relazione empirica che lega le variazioni di Pil a quelle della disoccupazione.