di Andrea Gilli
James Hasik ha scritto un interessante post su dove e come tagliare il bilancio della difesa (USA). Sono d’accordo e le stesse considerazioni valgono, forse ancora di più, in Europa.
di Andrea Gilli
James Hasik ha scritto un interessante post su dove e come tagliare il bilancio della difesa (USA). Sono d’accordo e le stesse considerazioni valgono, forse ancora di più, in Europa.
di Mario Seminerio – Linkiesta
Il valore netto degli attivi bancari degli istituti europei è arrivato ai minimi dal marzo del 2009. E se le banche dovessero valutare a prezzi di mercato i titoli di debito sovrano che hanno in portafoglio, “nessuna di esse riuscirebbe a sopravvivere”, come ha detto il capo di Deutsche Bank Joseph Ackermann. Che fare? Francia e Germania metteranno mano al portafoglio, visto che possono. E noi?
di Mario Seminerio – Libertiamo
Barack Obama ha annunciato, davanti al Congresso, un nuovo pacchetto di stimoli fiscali mirati alla creazione di occupazione, l’American Jobs Act. Rispetto alle indiscrezioni della vigilia, il piano è del 50 per cento più ampio (circa 450 miliardi di dollari, il 3 per cento di Pil), e prevede una riduzione dei contributi in busta paga a carico di lavoratori e datori di lavoro (il cuneo fiscale). Per i lavoratori, che da quasi un anno stanno già beneficiando di un’aliquota ridotta dal 6,2 al 4,7 per cento sulle trattenute contributive, Obama vorrebbe un’ulteriore sconto al 3,1 per cento della busta paga. Uguale aliquota pagherebbero i datori di lavoro, con tetto di 5 milioni di dollari di monte salari.
della Redazione
Pubblichiamo qui di seguito una lettera che Andrea Gilli ha scritto a Il Foglio (9/9/2011) in merito a varie proposte tese a ridurre il bilancio della Difesa italiano e la replica del Senatore Marco Perduca (10/9/2011).
di Mario Seminerio – Il Tempo
L’uscita dell’ultraortodosso monetarista Jurgen Stark dalla Banca centrale europea, senza che da Berlino sia giunto un solo refolo, ma “solo” lo spiffero della probabile nomina del socialdemocratico Joerg Asmussen, vice di Wolfgang Schaeuble alle Finanze, deve fare riflettere. Se la nomina di Asmussen sarà confermata, avremo con essa un ulteriore atto del cammino asperrimo che il governo tedesco sta compiendo sulla strada della presa di coscienza che il destino della Germania è quello della moneta unica.
di Andrea e Mauro Gilli
Sono passati dieci anni dall’11 settembre. In questo post discutiamo come il mondo è cambiato e come, soprattutto, il mondo non è cambiato.
di Andrea Gilli
La pubblicazione dell’inchiesta ONU sulla famosa freedom flotilla, poi conclusasi con la morte di alcuni attivisti (anche turchi) per via di fuoco israeliano, ha creato uno nuovo stallo diplomatico tra Israele e la Turchia. I giornali hanno dato risalto alla vicenda.
di Mario Seminerio – Il Tempo
I mercati finanziari stanno vivendo una delle settimane più difficili dall’inizio di questa crisi epocale, finora drammaticamente fraintesa dai politici e dai banchieri. La pressione sul nostro paese aumenta in parallelo alla riduzione delle speranze che la Grecia eviti il default, dopo l’ennesima ammissione di un ulteriore sforamento dei conti di Atene, nel circolo vizioso di austerità che causa depressione che a sua volta causa austerità. Ma il nostro paese ne mette anche del suo, con una manovra surreale ed in continuo divenire, che ha ormai fatto perdere la pazienza a mercati, cancellerie e Banca centrale europea.