Per Berlino è l’ora delle scelte

di Mario Seminerio – Il Tempo

Il Consiglio europeo del 28 e 29 giugno pare avere già toccato un minimo storico nelle aspettative di mercati ed osservatori politici: i primi sono infatti tornati a vendere pesantemente i due grandi paesi periferici, Italia e Spagna, mentre i secondi assistono sconsolati all’intransigenza di Angela Merkel su ogni ipotesi di mutualizzazione del debito prima dell’avvio di un effettivo processo di unione politica. Un aspetto positivo di questa depressione è che il livello di aspettative è talmente basso che potremmo essere sorpresi dagli esiti del vertice. Nel frattempo, anche Cipro ha richiesto assistenza finanziaria, quinto paese dell’Eurozona a capitolare sotto i colpi dei mercati: sono essenzialmente gli effetti di contagio della Grecia sul sistema bancario dello stato-isola, e l’intervento necessiterà di importi contenuti.

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Gli esperti di intelligence…

di Andrea Gilli

Molti si ricorderanno di Pio Pompa: l’agente segreto che, sotto la direzione del Sismi di Nicolò Pollari, creò dei dossier segreti su diversi esponenti politici con fini poco chiari se non discutibili, senza contare diverse operazioni mediatiche, incluso l’agente “Betulla” (Renato Farina), il cui scopo consisteva nel fornire informazioni fasulle ai media per favorire agende politiche poco trasparenti.

La storia è più o meno nota. Dopo lo scandalo, Pompa ha interrotto la sua collaborazione con il Sismi e da allora è conosciuto come un esperto di intelligence. Tant’è che scrive su Il Foglio su questo tema.

Per caso ho letto il suo ultimo articolo.

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Crisi finanziaria: ma gli USA temono l’Europa?

di Andrea Gilli

Nel suo articolo “Wall Street: L’Italia è moribonda.” (13 Giugno), Antonio Larizza sostiene, come da sottotitolo, che “gli USA temono gli Stati Uniti d’Europa”. Guardando ad alcuni dati come Pil complessivo, debito pubblico e crescita economica, Larizza trae una conclusione molto discutibile: un’Unione Europea unita politicamente rappresenterebbe una minaccia per gli Stati Uniti. Ciò spiegherebbe il presunto attacco che l’Unione Europea starebbe subendo.

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La democrazia delle banche

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

Disastrosa accoglienza del “salvataggio” del sistema bancario spagnolo, deciso durante il weekend, con spread italiano e spagnolo alle stelle ed euro indebolito. I mercati prendono atto che non è possibile sollevarsi da terra tirandosi per le stringhe, e che i soldi dei fondi salvastati sono drammaticamente scarsi, rispetto alle dimensioni delle due economie mediterranee coinvolte, Italia e Spagna. In attesa del nuovo piano per avere un piano (e dell’ormai sempre più necessario intervento della Bce in modalità bazooka, pena il rovinoso crollo dell’intera costruzione), s’impongono alcune riflessioni sullo stato del capitalismo finanziario ai tempi della crisi.

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Presidente Monti, tirare a campare significa tirare le cuoia

di Mario Seminerio – Libertiamo

Il primo ministro britannico, David Cameron, nel corso di un incontro pubblico con studenti universitari a Berlino, rispondendo ad una domanda sui governi tecnici in Grecia e Italia, ha detto: “I governi tecnici non possono essere una risposta di lungo periodo” sostenibile per i sistemi democratici. Una frase “banale” che stimola qualche riflessione domestica aggiuntiva.

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Il mensile – Maggio 2012

Difesa e armamenti Più offerta nel mercato degli aerei da combattimento? Economia La domanda è che fine farà l’Europa, non la Grecia. Dal vertice UE, nessuna risposta La vera storia del buco di JPMorgan Ma il risveglio per i francesi sarà duro Hollande: l’euro non trema Relazioni Internazionali La Francia dopo Sarkozy e la sua politica estera Chi si sente … Leggi tutto

Più offerta nel mercato degli aerei da combattimento?

di Andrea Gilli

Il Giappone è un grande Paese, è ricco ed è avanzato: sul suo territorio ci sono alcune delle aziende più avanzate al mondo come Sony, NEC, Mitsubishi, etc. Durante gli anni Ottanta, il Giappone era considerato il modello da imitare. Poi è venuta la crisi immobiliare e le cose sono cambiate. Per molti, però, il Giappone rimane un modello da seguire.

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