di Mauro Gilli
Nelle ultime settimane la tensione tra Cina e Stati Uniti sulle rispettive politiche macroeconomiche e monetarie è cresciuta ulteriormente, portando molti giornali e commentatori a parlare di una possibile “guerra tra valute” – una corsa alla svalutazione competitiva volta ad aumentare le esportazioni e diminuire le importazioni. Al vertice di Seul del G20 conclusosi oggi, i capi di stato delle venti economie più avanzate del pianeta non sono riusciti a trovare un compromesso per ribilanciare gli squilibri macroeconomici, e hanno rinviato la decisione al prossimo anno. Da cosa deriva la difficoltà di trovare un accordo?