La superpotenza spaziale/2

di Andrea Gilli

Lo scorso ottobre, con diverse settimane di ritardo, la Casa Bianca rese nota la propria decisione di voler apportare sostanziose modifiche alla propria strategia spaziale. In particolare, modificando la precedente dottrina sancita con un documento del 1996, Washington identifico’ tre nuovi punti cardine sui quali si sarebbe appunto fondata la nuova politica stellare. Riassumendo brevemente, essi sono:

1) volontà di impedire l’accesso allo spazio ai nemici degli Stati Uniti;

2) determinazione affinché nessuno possa ostruire le loro operazioni celesti;

3) mantenimento della leadership tecnologica (necessaria sia per il perseguimento del punto uno che due).

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Due pilastri per la sanità

di Mario Seminerio

Il presidente Bush ha presentato un piano di modifiche alla legislazione fiscale per incoraggiare gli americani ad acquistare un’assicurazione sanitaria. Oggi, 46 milioni di cittadini statunitensi sono del tutto privi di copertura sanitaria, e ogni anno ciò pesa sui conti federali per circa 45 miliardi di dollari di cure mediche erogate. Il bivio a cui si trovano di fronte presidenza e Congresso è relativo a come aumentare la copertura sanitaria riducendo l’esborso pubblico. Per ottenere ciò vi sono essenzialmente due modi: fornire programmi pubblici o enfatizzare la copertura sanitaria privata. La seconda opzione è quella prescelta da Bush, che vuole evitare di creare l’ennesimo entitlement di spesa o aumentare le tasse.

La proposta di Bush prevede il ricorso ad incentivi fiscali per consentire l’acquisto di polizze sanitarie a chi non fruisce di copertura sanitaria aziendale, simili alle deduzioni utilizzate dai proprietari di casa per l’interesse pagato sui mutui ipotecari. Il programma non avrebbe tuttavia impatto sui conti federali perchè le agevolazioni fiscali sarebbero finanziate dall’introduzione di un tetto all’esenzione fiscale di cui attualmente godono i datori di lavoro che sottoscrivono una polizza sanitaria come fringe benefit per i propri dipendenti, oggi integralmente deducibile dall’imponibile di azienda e lavoratore.

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Liberalizzare o tagliare le tasse?

di Andrea Asoni

Il ministro Bersani dopo averci provato (e fallito) con i taxi e aver ottenuto qualche minimo risultato con le farmacie riprende la sua personale crociata in favore delle liberalizzazioni. Questa volta la corporazione minacciata è quella dei benzinai.
Seguendo un invito del ministro Bersani l’Antitrust ha preparato un documento da inviare a Governo, Parlamento e Regioni in cui si sollecita una liberalizzazione del settore della distribuzione del carburante.
Per poter dare un giudizio nel merito della proposta ovviamente bisogna aspettare che si concretizzi. Per adesso si può solo sperare che non finisca tutto in una bolla di sapone come nel caso dei taxi. Vorrei però proporre una critica all’idea di fondo di tutta la riforma, supportata dai dati della Commissione Europea.

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ENERGIA n.4, 2006: Municipalizzate, enti locali, liberalizzazioni

Sull’ultimo numero della rivista Energia, Andrea Gilli e Tiziano Buzzacchera, studente alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova e colloboratore dell’Istituto Bruno Leoni di Torino, analizzano il sistema di partecipazioni di alcuni dei principali Comuni Italiani. Dall’analisi i due autori rilevano come il processo di privatizzazione, a livello locale, sia finora insufficiente e insoddisfacente (soprattutto in riferimento al fatto … Leggi tutto

La presenza americana in Italia e i rapporti tra due alleati

di Andrea Gilli

A quanto sembra, non ci sara’ alcun ampliamento della base militare americana di Vicenza. E anzi, poiche’ Washington ritiene indispensabile rafforzare la sua presenza verso il Mediterraneo, la base verra’ direttamente abbandonata e i soldati americani spostati in Germania o in Bulgaria, visto che da Roma non arriva il consenso a questa opera di ingrandimento. Cosi’, a meno di modifiche (molto improbabili), dell’ultimo momento.

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Il vero miracolo italiano

di Antonio Mele

Un sistema fiscale moderno e teso alla crescita deve forzatamente partire dal presupposto che il primo agente dello sviluppo economico é l’impresa privata. Sembra una asserzione ovvia nel 2007, ma nella realtá questo fatto non sembra essere tenuto nel dovuto conto. Dando una occhiata ai dati, infatti, non possiamo che essere pessimisti sul trattamento fiscale riservato alle imprese del nostro Paese. In quanto segue tenteremo di analizzare quale é l’impatto del sistema fiscale sulle imprese italiane, basandoci sul recente report redatto a novembre 2006 dalla World Bank in collaborazione con la societá di consulenza internazionale PricewaterhouseCoopers.

Il report analizza la semplicitá, per le imprese, nel compiere il proprio dovere fiscale, nonché il loro effettivo carico tributario (ovvero, quanto effettivamente gravano tutte le imposte, locali e nazionali, dirette e indirette, sui profitti di una impresa con determinate caratteristiche). I risultati per il nostro Paese sono particolarmente sconfortanti.

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IDEAZIONE Gennaio-Febbraio: Forze Armate, alla ricerca della vocazione perduta

Sull’ultimo numero della rivista bimensile Ideazione, Andrea Gilli, insieme a Francesco Giumelli, dottorando in Scienza Politica e Studi Strategici all’Universita’ di Firenze e Visiting student al MIT di Boston, parla delle Forze Armate italiane, descrivendo gli scenari per una loro riforma e specificando in particolare per quale motivo esse rappresentino una componente essenziale di politica estera.

La pena di morte nella giustizia post bellica in Iraq

di Daniele G. Sfregola

Una volta ammessa, seppure tra numerose riserve tecnico-procedurali, la legittimazione del Tribunale speciale iracheno a giudicare e condannare Saddam Hussein, occorre indagare circa l’ammissibilità giuridica del tipo di pena comminata all’ex Presidente iracheno. In particolare, conviene interrogarsi sulla base giuridica dell’esecuzione disposta dalla sentenza di condanna e se e quanto questa risulti difendibile in relazione agli obblighi internazionali nel frattempo assunti dallo Stato iracheno.

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