di Mario Seminerio – Domani Quotidiano
Il 2022 rischia di passare alla storia come l’anno del crollo dei mercati obbligazionari, col rialzo violento dei rendimenti e banche centrali a cui viene presentato il conto di anni di politica monetaria straordinariamente espansiva, per scongiurare il costante rischio di soccombere sotto il peso di un debito che tassi bassi hanno contribuito a gonfiare. L’invasione russa dell’Ucraina, col suo devastante shock di offerta sulle materie prime, si è abbattuto su un quadro di domanda resa vigorosa dalle riaperture post pandemiche e dalle riserve di liquidità accumulate coi sussidi.