Poche parole di buon senso sulla Siria

di Andrea Gilli

Quando Marx diceva che la storia si ripete sempre due volte, prima in tragedia e poi in farsa – forse senza neppure comprendere bene il meccanismo causale sottostante – in fondo in fondo aveva ragione, almeno in alcuni casi.

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India, la bolla che sta iniziando a scoppiare

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

Da alcuni giorni i paesi emergenti sono oggetto di forti vendite sui mercati di cambi, azioni ed obbligazioni. L’India ha visto una drammatica accelerazione del deprezzamento della rupia, un rialzo dei rendimenti obbligazionari e forti ribassi dei corsi azionari. Considerazioni analoghe valgono anche per Indonesia, Thailandia e, fuori dall’Asia, per Brasile, Sudafrica e Turchia.

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Lo spettro della crisi migliora lo spread

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

Il tormentone di questa asfittica estate italiana continua ad essere quello del rischio di caduta del governo e di elezioni anticipate, a causa del braccio di ferro tra Pdl, che chiede ossessivamente la salvifica cancellazione dell’Imu prima casa, ed il Pd, con complemento del ministro dell’Economia, che ritengono l’operazione non particolarmente equa (infatti è e resta regressiva, anche se in molti continuano ad arrampicarsi sui vetri per sostenere il contrario).

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Bce, Draghi ha salvato lo spread, non l’economia

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

Il 26 luglio dello scorso anno, in un discorso tenuto a Londra davanti ad un consesso di banchieri, Mario Draghi ha pronunciato una frase destinata a cambiare il corso della storia dell’Eurozona, almeno per qualche tempo: “Entro il nostro mandato, la Bce è pronta a fare qualunque cosa occorra per preservare l’euro. E credetemi, sarà abbastanza”. Da quel momento si è materializzato una sorta di ombrello protettivo a beneficio dei Paesi più deboli dell’area euro, quelli minacciati dal cosiddetto “rischio di convertibilità”, cioè di espulsione dalla moneta unica per mano dei mercati finanziari.

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Spagna, Portogallo e Irlanda: i falsi successi del rigore

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

Mentre l’intera Eurozona è in messianica attesa delle elezioni politiche tedesche del prossimo 22 settembre, lo stato dell’arte del cosiddetto risanamento dei conti pubblici procede sempre più incerto, con tentativi di aggiustamenti marginali che non fanno che rinviare il giorno del giudizio, mentre nei singoli Paesi crescono gli ostacoli di natura costituzionale ai tentativi di incidere in profondità e retroattivamente sulle voci di spesa relative a pensioni e licenziabilità dei pubblici dipendenti.

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Le speranze? Sempre disattese

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

Le dichiarazioni davanti al parlamento europeo del presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, sulla possibilità di allungare il percorso verso il pareggio di bilancio strutturale (cioè corretto per la fase del ciclo economico) in caso di realizzazione di investimenti co-finanziati dalla Ue in precise aree di spesa, hanno suscitato entusiasmo tra quasi tutti gli esponenti del nostro esecutivo, premier in testa.

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La Fed scuote i mercati per evitare il peggio

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

I mercati sono da giorni scossi da violente vendite, partite sui titoli di Stato statunitensi e propagatesi a mercati azionari, emergenti e cambi, dopo la decisione della Federal Reserve, la Banca centrale americana, di avviare la rimozione dell’eccezionale stimolo di politica monetaria col quale la Banca centrale americana ha cercato di contrastare gli effetti della crisi.

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Mezzogiorno, la banca che non c’è mai stata

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

Nei giorni scorsi abbiamo appreso cosa ne è stato di un vecchio progetto molto caro a Giulio Tremonti, la Banca del Mezzogiorno. Nelle intenzioni dell’allora ministro dell’Economia doveva essere una entità rivoluzionaria, la riscossa del sano localismo della piccola impresa meridionale, animata dalla rete delle banche di credito cooperativo, della cui missione Tremonti si era perdutamente innamorato nel periodo successivo alla crisi Lehman, quando proclamava, in ogni occasione, che le banche nazionali avevano fallito per incapacità di comprendere le esigenze del territorio.

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