della Redazione
Oggi si tengono le elezioni in Afghanistan. Il conflitto è duro, difficile e soprattutto durerà ancora a lungo. Le forze americane e quelle NATO sono infatte impegnate in un compito estremamente difficile: fornire sicurezza, stabilità e buon governo, in un Paese che non ha mai avuto nè sicurezza, nè stabilità, nè tanto meno buon governo. Queste elezioni, in ogni caso, come ha sottolineato Ahmed Rashid, rappresentano un passaggio centrale per il futuro del Paese – qualunque sia il loro risultato.
Per capire quali sono i rischi che il Paese deve affrontare e le sfide che deve risolvere, riproponiamo tre recenti analisi che sono apparse sul sito di Epistemes lo scorso mese di luglio.
Quali prospettive per l’Afghanistan – Parte I
Quali prospettive per l’Afghanistan – Parte II
Quali prospettive per l’Afghanistan – Parte III
Per ulteriori approfondimenti, suggeriamo:
Kimberly Kagan, Why the Talibans are Winning – For Now.
Seth Jones, The Rise of Afghanistan’s Insurgency: State Failure and Jihad.
Sean D. Naylord, Forces in Discord.
Peter W. Singer, Tactical Generals: Leaders, Technology and the Perils of Battlefield Management.
Fotini Christia and Michael Semple, Flipping the Talibans.
Christopher N. Schnaubelt, What NATO can learn fromt the “surge” in Iraq.
Stephen M. Walt, The “safe haven” myth.
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