Il debito per ora è “buono”

Draghi Presser 16.4.21

Ma non si può vivere per sempre di sussidi

di Mario Seminerio – Domani Quotidiano

Mario Draghi ha ribadito che, oggi, deficit e debito non sono un problema, vista l’emergenza pandemica e la volontà di Ue e Bce a sostenere l’economia. Oggi il debito è ancora in prevalenza classificabile come “buono”, per usare la ormai celebre tassonomia dello stesso Draghi, perché finalizzato al sostegno di sussistenza di persone a cui la pandemia ha tolto pressoché tutto, senza colpe.

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Perché Biden preferisce alzare le tasse per pagare il suo piano

Biden American Jobs Plan

di Mario Seminerio – Domani Quotidiano

Il piano infrastrutturale, chiamato simbolicamente American Jobs Act, presentato dal presidente degli Stati Uniti vale 2.250 miliardi su un arco temporale di otto anni e contiene in prevalenza interventi sulle infrastrutture fisiche: ponti, strade, autostrade, trasporto pubblico, ferrovie, stazioni di ricarica per veicoli elettrici, ammodernamento della rete elettrica, diffusione della banda larga e molto altro. Il finanziamento di tali misure è previsto lungo un arco di quindici anni, attraverso l’aumento dell’imposta sulle società dal 21 al 28% e l’innalzamento della cosiddetta minimum tax sui profitti internazionali al 21% dal 13% circa attuale.

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I conti correnti gonfiati dal Covid fanno gola a molti

Cash is king

di Mario Seminerio – Domani Quotidiano

La pandemia ha una costante, in ogni paese: la forte accumulazione di risparmio liquido. Conseguenza del blocco di attività, che ostacola alcune spese per consumi, e dei sussidi pubblici erogati. Ci si interroga sulla direzione che questa liquidità congelata prenderà quando avremo la pandemia alle spalle, e i mercati stanno già preoccupandosi di pressioni inflazionistiche da domanda di consumi. 

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Draghi potrà -forse- aiutare l’Italia a capire cosa è l’Europa

Draghi is back

Vittimismo e protezionismo non sono la risposta al contesto europeo e globale

di Mario Seminerio – Domani Quotidiano

Mentre i partiti si stringono a coorte di Mario Draghi in quello che appare in alcuni casi un voltafaccia da treccartari di strada, e in attesa di leggere il programma dell’ex presidente della Bce per valutarne ampiezza e profondità e comprendere quali e quanti rospi i partiti dovranno a turno baciare o ingerire, è utile alzare lo sguardo sulla prospettiva “europea” del nostro paese, quella sorta di parola magica grandemente fraintesa e utilizzata come una clava o un passepartout da una classe politica che morirà di tatticismo portandosi dietro il paese. 

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