Addio alla favola rassicurante dell’inflazione transitoria

di Mario Seminerio – Domani Quotidiano

Il tasso di inflazione tendenziale negli Stati Uniti è arrivato a novembre al 6,8%. Al netto delle componenti volatili di alimentari ed energia, la crescita dei prezzi è del 4,9%. Si tratta dei nuovi massimi rispettivamente da 40 e 30 anni a questa parte. Dopo aver trascorso gli ultimi mesi a parlare di “transitorietà”, sulla scorta di quanto indicato dal presidente della Federal Reserve, Jay Powell, il presidente Biden sta diventando apprensivo: alla vigilia della pubblicazione del dato ha sentito la necessità di emettere un inusuale comunicato in cui segnalare, tra le altre cose, che dopo la chiusura del periodo di rilevazione alcune pressioni sui prezzi si sono allentate, e che la tendenza al ridimensionamento sarà più evidente nei prossimi mesi.

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Perché la crisi valutaria della Turchia di Erdogan è un problema sociale

Lira-funesta-turca

di Mario Seminerio – Domani Quotidiano

Il crollo della lira turca nella giornata del 23 novembre, quando è giunta a perdere contro dollaro anche il 15%, ha segnato il temporaneo climax di un deprezzamento in atto da tempo e perseguito dal presidente Recep Tayyip Erdogan, il cui convincimento che alti tassi d’interesse causino inflazione lo ha portato a ingaggiare una lotta furibonda contro il senso comune e contro la “lobby degli alti tassi d’interesse”, come la definisce quando è benevolo.

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Monte Paschi-Unicredit, troppe domande inutili su un futuro già scritto

MPS by Night

di Mario Seminerio – Domani Quotidiano

In un paese che fa della dietrologia e delle narrazioni la propria cifra stilistica, non abbiamo tardato a leggere spiegazioni alternative sul collasso del negoziato per accasare una parte di Banca MPS presso Unicredit. Ci chiediamo ad esempio se il ceo di Unicredit, Andrea Orcel, non abbia in realtà mai avuto intenzione di portarsi a casa questa porzione di banca, e abbia continuamente rilanciato la posta per farsi dire di no.

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Non ci sono più i Conservatori di una volta

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Boris Johnson preferisce le tasse ai tagli

di Mario Seminerio – Domani Quotidiano

Boris Johnson ha capitolato alle richieste del suo Cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, che da tempo gli chiedeva coperture per far fronte agli importanti impegni di spesa post pandemia e, lasciandosi alle spalle la sua inclinazione a temporeggiare oltre che un’importante promessa elettorale dei Conservatori, ha annunciato l’aumento dei contributi sociali e delle imposte sui dividendi per finanziare il servizio sanitario nazionale e le cure di lungo termine per disabili e anziani. 

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Così la politica italiana si è nascosta dietro l’equivoco del vincolo esterno

Shipwreck

di Mario Seminerio – Domani Quotidiano

Dieci anni addietro, di questi tempi, il sottoscritto stava osservando il processo di progressiva demolizione del governo Berlusconi per mano dello spread e dei mercati finanziari. Un crescendo di devastazione causata dalla devianza del nostro paese rispetto alla ortodossia pro tempore vigente entro l’Unione europea e ai due paesi che da sempre ne rappresentano il fulcro politico: Germania e Francia. Dopo il default della Grecia, pareva giunto il turno di un paese ben più grande e sistemico.

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I due negoziati cruciali per l’Italia

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Malgrado il time-out pandemico alle regole europee, i nodi restano

di Mario Seminerio – Domani Quotidiano

Nei giorni scorsi si è avuta l’ennesima fumata nera per la creazione di un’unione bancaria europea, dotata di assicurazione comune dei depositi. Il motivo dello stallo è sempre quello: i tedeschi, e non solo loro, non intendono affrontare questo argomento prima che altri paesi abbiamo risolto il nodo banco-sovrano, cioè la presenza negli attivi delle banche di ampie quote di debito pubblico nazionale.

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La proposta di Letta contraddice lo spirito del governo Draghi

Diecimila a diciotto

di Mario Seminerio – Domani Quotidiano

La proposta del segretario del Partito democratico, Enrico Letta, di istituire una vera e propria imposta di scopo aumentando la tassazione su successioni e donazioni e destinando il gettito al futuro dei giovani di quella che, con spunto di marketing politico non troppo felice, viene definita “generazione Covid”, rappresenta certamente un ottimo spin, di quelli che catturano il discorso pubblico e monopolizzano il suo sfibrante dibattito per qualche tempo. Su piani più sostanziali, l’idea appare coerente con quella visione di breve e brevissimo termine che la politica rimprovera alla finanza.

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