Le speranze? Sempre disattese

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

Le dichiarazioni davanti al parlamento europeo del presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, sulla possibilità di allungare il percorso verso il pareggio di bilancio strutturale (cioè corretto per la fase del ciclo economico) in caso di realizzazione di investimenti co-finanziati dalla Ue in precise aree di spesa, hanno suscitato entusiasmo tra quasi tutti gli esponenti del nostro esecutivo, premier in testa.

Non sarebbe generoso stroncare queste reazioni certamente sincere, ma l’annuncio di Barroso rappresenta solo un tentativo al margine di trovare una minima flessibilità ed una limitata quantità di ossigeno per un’economia quasi cianotica quale è la nostra. Restiamo peraltro vincolati allo strabismo della spada di Damocle della procedura di deficit eccessivo, legata al 3 per cento assoluto di deficit-Pil, ed al contempo possiamo avere dilazioni al pareggio di bilancio strutturale. Ma con previsioni di ulteriore contrazione del nostro Pil, se le cose non cambieranno, quel 3 per cento sarà infranto anche se il deficit strutturale rimanesse stabile.

E’ vero che c’è speranza di una esile ripresa nella seconda parte dell’anno (Cina e Stati Uniti permettendo), ma ci siamo lasciati alle spalle molte speranze simili, negli ultimi anni. La verità è che la “fatica dell’austerità” è sempre più evidente, in tutta l’Eurozona, e senza una reale discontinuità continueremo ad esaltarci per “stimoli” destinati ad avere un impatto sulla crescita pressoché simbolico.


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