di Andrea Gilli
Negli ultimi anni, i mass media hanno ripetuto con una certa costanza il refrain “non si tratta con le dittature”. La logica, più o meno corroborata e adottata dalla tesi (non teoria!) della pace democratica vorrebbe che le democrazie non si abbassino a dialogare con le dittature. La ragione, sic et simpliciter, sarebbe che non si può dialogare e sedersi al tavolo dei negoziati con chi non rispetta istanze democratiche e diritti umani.
In questo articolo proviamo brevemente a ragionare su questa impostazione logica.
Un’analogia può essere particolarmente utile. Il premio Nobel per l’Economia Robert Fogel ha trovato un’interessante correlazione la ricchezza di un’area geografica e il BMI (body-mass index: il peso di un individuo diviso per il quadrato della sua altezza) della popolazione che la abita. Andando ad analizzare i dati di chi, negli ultimi due secoli, ha prestato il servizio militare, Fogel ha infatti notato come il BMI tenda a crescere man mano che cresce il reddito pro-capite e (di conseguenza) le calorie giornaliere immesse nel proprio organismo.
Questa rilevazione porta quindi a trovare individui più alti laddove il reddito è più elevato. E viceversa. Se spagnoli, portoghesi, italiani e greci sono, in media, più bassi di norvegesi, svedesi, tedeschi o olandesi, lo si deve dunque in gran parte al (più lento) progresso della loro dieta nel corso dei secoli.
Chi ha un fratello, un cugino o un nipote più giovane avrà sicuramente notato come, in media, questi sia più alto. Ciò va esattamente nella direzione prevista da Fogel: negli ultimi due decenni, la nostra dieta è migliorata sensibilmente, soprattutto nei primi anni di età (quando ciò il nostro organismo reagisce, allungandosi o meno, alle circostanze ambientali).
L’altezza, come si capisce, non è dunque un merito. E’ un attributo, in larga parte indipendente dalla volontà del singolo. Chi è più alto non lo deve alla propria intelligenza, e neppure a quella dei genitori, ma semplicemente al maggiore livello di sviluppo economico raggiunto dal proprio Paese di origine.
Si capisce facilmente come un individuo che, dall’alto dei suoi 187 cm, dicesse “io non dialogo con chi è più basso di 1,70 m”, mostrerebbe solo i suoi più reconditi istinti razzisti, oltre che un notevole tasso di intolleranza.
Ora prendiamo le democrazie. Il fatto che l’Italia, la Germania o l’Inghilterra siano democrazie, è un merito? La risposta sembra essere no. Italia e Germania sono democrazie per via del loro particolare sviluppo storico. Sviluppo al quale non solo i loro attuali cittadini non hanno contribuito, ma al quale anche i nostri avi hanno partecipato in minima parte.
Come l’altezza per gli studi di Fogel, la democraticità di un Paese è dunque un attributo, non un merito. Posso tagliarmi le gambe, e dunque perdere 30 cm in un solo colpo, e così è possibile trasformare una democrazia in una dittatura, ma il salto inverso non è possibile. Perchè lo sviluppo democratico dipende in primo luogo da particolari condizioni climatiche e geologiche che, a loro volta, hanno gettato le basi per uno sviluppo economico che, ancora, in qualità di condizione necessaria ma non sufficiente, ha permesso lo sviluppo politico. Quest’ultimo ha attraversato numerose fasi fino a quando non si è giunti alla democrazia.
Dire “non si tratta con le dittature“, implicitamente suggerendo la propria disponibilità al dialogo una volta che la controparte abbia raggiunto determinati standard democratici, equivale a chiedere ad una persona alta 1,70 m di crescere nel giro di pochi minuti di 15 cm.
Democrazia e diritti umani, in definitiva, sono due importanti traguardi raggiunti dall’uomo. E’ importante che la politica non solo li preservi ma cerchi, per quanto possibile, di favorire la loro espansione. E’ importante però, allo stesso tempo, capire anche quali sono i mezzi e i meccanismi migliori per raggiungere questo fine.
Se vogliamo una popolazione più alta, dobbiamo fornirle una dieta piena di calorie sin dai primissimi anni di vita. Se vogliamo che un Paese diventi democratico, dobbiamo capire quali meccanismi sono da azionare. Guardando alla storia, è evidente che nè Italia, nè Spagna, Inghilterra o Stati Uniti sono diventate democrazie perchè qualche altro Stato si è rifiutato di dialogare con loro. Questa, finora, sembra l’unica verità indisputabile.
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