di Andrea Gilli
Su L’Occidentale del 13 giugno, Vittorio Gallante ha scritto un articolo sulla necessità di riavvicinare le due sponde dell’Atlantico. Nel corso dell’articolo, Gallante, oltre a fornire una tesi assai debole e contraddittoria, mi accusa di aver riassunto in maniera troppo sbrigativa le opinioni del professor Carlo Pelanda su questo argomento. In questo articolo cerco non solo di rispondere a questa sua critica diretta, ma anche di mostrare la fallacia delle argomentazioni proposte da Gallante.
L’idea di fondo dell’articolo è che finora non si sia mai fatto nulla per rafforzare in termini pratici l’alleanza transatlantica. Al di là di molti spunti retorici, non si sarebbe infatti mai operato in maniera concreta in questa direzione. Solo di recente, scrive Gallante, sarebbe cambiato qualcosa grazie alla proposta di formare un’area di libero scambio tra Europa e Stati Uniti, che, come conseguenza, dovrebbe avvicinare le due sponde dell’Atlantico – una necessità sempre più impellente data la crescita cinese.
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