Di Redazione
Andrea Gilli ha pubblicato di recente un breve paper per l’Istituto Italiano di Studi Strategici Nicolò Machiavelli sulla fusione tra BAe Systems e EADS. Lo studio è stato ripreso sia da Il Foglio che da Formiche. Qui di seguito riportiamo un breve riassunto.
Il 10 ottobre prossimo scade il termine (sancito dalle regole della Borsa di Londra) per la presentazione della fusione tra BAe Systems e EADS, i due colossi industriali nel campo aerospazio e difesa.
E’ ancora difficile dire se la fusione avrà luogo. Certo è che i tagli apportati ai bilanci della difesa tanto negli Stati Uniti che in Europa richiedono un consolidamento nell’industria militare.
Se la BEADS (EADS + BEAS) dovesse davvero crearsi, gli altri principali attori europei, Finmeccanica e Thales, sarebbero chiamati a fare delle contromosse. Queste potrebbero prendere tre principali direzioni: l’ulteriore consolidamento domestico (pochi margini), l’espansione in Europa (occasioni limitate e competizioni reciproche), e l’ulteriore spinta alla globalizzazione delle proprie attività.
Tutte e tre le alternative presentano rischi e difficoltà. Poichè è impossibile dire ex ante cosa succederà, vale la pena considerare i fattori che potrebbero influenzare l’intero processo di consolidamento dell’industria della difesa a livello globale:
– la volontà americana di mantenere un mercato europeo non concentrato attorno ad un solo attore. Ciò potrebbe spingere il governo USA o a favorire un’integrazione tra Northrop Grumman e BAe Systems o ad aprire ulteriormente il mercato americano a Finmeccanica;
– la volontà dei governi europei di proteggere posti di lavoro;
– l’enorme disponibilità di contante da parte di molti fondi sovrani di investimento
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