di Andrea Gilli
Il governo Monti ha recentemente confermato una precedente manovra del Governo Berlusconi volta ad eliminare i sussidi elargiti ai quotidiani di partito. In risposta a questa decisione, i direttori di alcuni dei principali quotidiani di partito italiani hanno scritto una lettera aperta al Presidente Monti. Questi chiedono di ripensare la scelta per via delle sue conseguenze sul pluralismo d’informazione e sulla nostra democrazia (oltre alle ripercussioni occupazionali). L’argomentazione è molto discutibile, come abbiamo già sottolineato in passato. In breve, finanziare voci di parte non garantisce né il pluralismo né la democrazia. Inoltre, l’insuccesso editoriale di questi quotidiani prova quanto scadente sia il loro prodotto – soprattutto alla luce del successo editoriale di altri organi d’informazione (blog, Il Fatto, Linkiesta, etc.).
Abbiamo comunque deciso di verificare questo pluralismo informativo mandando la stessa lettera ai quotidiani firmatari dell’appello di cui sopra contestando le ragioni addotte. Oltre a verificare così quanto obsoleti e vetusti siano i siti internet di questi giornali, abbiamo anche potuto appurare quanto immaginavamo: c’è veramente poco pluralismo d’informazione, visto che – finora – nessuno ha dato spazio alla nostra lettera, che copiamo e incolliamo qui di seguito.
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Caro Direttore,