di Andrea Gilli
Negli ultimi 10 giorni ci sono stati alcuni importanti sviluppi sul fronte iraniano. I dati sono parziali e frammentati. Vale però la pena mettere insieme i vari punti e cercare di ottenere un quadro più preciso.
La scorsa settimana c’è stata una forte esplosione a trenta chilometri da Tehran, in un centro missilistico del Paese. Inizialmente si parlava di un incidente. La cosa non è impossibile, visto che in un centro missilistico si maneggiano esplosivi.
Nel giro di giorni, se non ore, si sono diffuse però altre notizie. Le agenzie stampa iraniane parlavano di “martiri”. Israele faceva trapelare una certa soddisfazione fino a quando da Tehran non è scappata la parola sabotaggio.
Fin qui, tutto bene – più o meno.
Infatti, Israele si è mostrato un po’ troppo solerte nel rivendicare l’azione. Sembrava quasi stesse chiamando una reazione iraniana. Finora gli USA hanno fatto pressione (compreso ieri) perchè Israele non attacchi. Ovviamente, se fosse l’Iran ad attaccare Israele sarebbe tutto diverso (come nel 1870 quando la Francia attaccò la Germania): gli USA sarebbero costretti ad intervenire e a quel punto la situazione sarebbe molto complicata.
Domenica però, ci sono stati nuovi sviluppi. A quanto pare, un drone americano, il RQ-170 Sentinel, è stato abbattuto nei cieli iraniani. Il Sentinel ha tre caratteristiche: è invisibile ai radar, monta sensori molto sofisticati, può volare ad elevate altitudini. Ed è armato.
Ieri sono emerse delle indiscrezioni sulle esplosioni della scorsa settimana. Queste potrebbero essere state causate da un attacco con droni. Unendo i puntini iniziano ad apparire delle rette…
Qualche considerazione finale. Come avevamo detto quando il Sentinel era stato svelato, le sue caratteristiche ci facevano pensare che venisse impiegato non in Afghanistan contro al-Qaeda o i talebani ma contro obiettivi più importanti. E’ stato impiegato nell’operazione che ha portato all’uccisione di Osama bin Laden. Ora, a quanto pare, viene impiegato contro l’Iran.
Il suo abbattimento rappresenta però un problema anche molto serio. Il dato importante non è tanto che un aereo teoricamente invisibile ai radar (stealthy) evidentemente non lo era abbastanza (in quanto è stato abbattuto). Il punto centrale è che, se gli iraniani sono entrati in possesso del mezzo abbattuto, allora è possibile che riescano a comprendere e poi a copiare molte delle sue più importanti tecnologie. Se sembra fantasia, si pensi alla storia del famoso F-117 abbattuto in Serbia e poi passato ai cinesi.
C’è però un altro elemento che merita attenzione. Se la guerra degli aerei senza pilota si è estesa anche verso l’Iran, allora la guerra contro Tehran è iniziata.
Scopri di più da Epistemes
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
I commenti sono chiusi.