Brevi considerazioni sull’uccisione di bin Laden

di Andrea Gilli

Bin Laden è stato ucciso. Prima si è detto che è morto dopo aver ingaggiato uno scontro a fuoco. Poi si è detto che era disarmato, ma un suo sodale era armato. Le ultime versioni dicono che invece è stato catturato e poi ucciso in un secondo momento. Non sappiamo quale versione sia vera e, in questa sede, non mi pongo interrogativi morali o filosofici. In questo articolo cerco di ragionare sulle ragioni per le quali Osama è stato considerato più utile da vivo che da morto.

Secondo le fonti di stampa, il team dei Navy SEALS era pronto a catturarlo. Osama però è poi stato ucciso. Al di là che sia stato ucciso intenzionalmente o meno, la mia impressione è che sia meglio così.

In primo luogo, è utile sottolineare che da vivi personaggi del calibro di Osama bin Laden possono sempre scappare. Anche il duce era politicamente morto quando il regime cadde. Poi, proprio con un’operazione magistrale delle forze speciali tedesche, fu liberato e la Repubblica di Salò fu creata. I talebani non hanno certamente i mezzi delle truppe naziste. Ma non si sa mai cosa può succedere, specie in momenti concitati.

Il secondo problema è una logica conseguenza del primo. Finché Osama era vivo poteva creare aspirazioni e sogni di rivincita. Una volta che Mussolini è stato ucciso, i repubblichini, anche quelli più radicali, hanno capito che era finita. In parte, ciò vale anche per al-Qaeda.

C’è poi una terza questione: che fare di Osama. Processarlo, imprigionarlo, farlo morire in galera. Sembra semplice, ma personaggi del genere sono difficili da gestire. Per prevenire che i media diano loro clamore, o altre situazioni scomode, bisogna creare leggi speciali. Queste però violano la Costituzione. Ciò spiega, per esempio, perché Guantanamo è ancora lì. Alcuni dicono che lo si poteva mandare proprio a Guantanamo. Vero. Ciò però significa mantenere in vita la prigione fino a quando Osama sarebbe stato in vita.

Non si può dire se Osama sia stato ucciso accidentalmente o in maniera premeditata. Mi sembra evidente, però, che questa soluzione sia la migliore. Ciò solleva delle legittime perplessità. Il fatto che sia stato addirittura un presidente democratico a favorire l’assassinio di Osama rafforza la tesi di chi, da tempo, dice che alla fine le democrazie sono impreparate ad affrontare il terrorismo. D’altronde, rimaniamo perplessi sulla morte di Osama, ma ricordiamoci che in Pakistan (e in giro per il mondo) sono centinaia i terroristi uccisi dai Predators americani o dalle loro forze speciali negli ultimi anni, segno che se ci fossero alternative migliore, probabilmente gli USA le avrebbero già adottate.

P.S.: il 7 dicembre 2009 discutevo del RQ-170 Sentinel. A quanto pare, questo UAV avrebbe svolto un ruolo determinante nell’individuazione di Osama bin Laden. Allora suggerivo che venisse usato per fare ricognizione sui Paesi limitrofi all’Afghanistan. Pensavo principalmente a Cina e Iran. Sbagliavo, ma non di molto.


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