Quei “sì, però…” che non ci piacciono
di Antonio Mele
In un Paese che ha vissuto per decenni sotto le due Chiese, quella cattolica e quella comunista, è difficile far passare il concetto che il mercato e la concorrenza siano portatori di benessere. E per quelli che sembrano averlo accettato come meccanismo benefico, dopo tanto tempo passato invece a combatterlo, si tratta in realtà di un “sì, però…” che porta con sé tante eccezioni e caveat. Ne ho scelto due, e provo a spiegare in base alla ricerca più recente perché mi sembrano poco fondate.